InStyle USA a favore della diversità e dell’inclusione nel mondo della moda
A seguito delle proteste del movimento “Black Lives Matter” del 2020, nonché degli episodi razzisti verificatisi all’interno della “fashion industry”, le aziende di moda hanno promesso di abbracciare politiche più inclusive. The New York Times ha cercato di capire se questo cambiamento di rotta si fosse concretizzato: partendo dal programma delle sfilate di New York, Milano, Londra e Parigi, il quotidiano ha selezionato 64 brands di abbigliamento femminile, che vantano prodotti di tendenza, designers celebri e un’ispirazione creativa legata alla “Black culture”. Dopodiché, sono state analizzate le singole entrate annuali (più di 50 milioni di dollari all’anno) e le relative pagine Instagram (più di 1 milione di followers). L’indagine ha poi coinvolto 15 importanti grandi magazzini e piattaforme di vendite online e i principali magazine femminili del sistema, fra i quali spicca InStyle USA. La testata, infatti, si è sempre contraddistinta dalle altre riviste di moda per l’approccio fortemente inclusivo che la caratterizza. Il motto coniato da Laura Brown, Editor in Chief, è “Everybody’s In”: tutti sono i benvenuti quando si tratta di InStyle!
Nel 2020 ben 5 cover su 12 ritraevano celebrità afroamericane: Kerry Washington sul numero di Marzo, Alicia Keys su quello di Luglio, Zendaya e Cynthia Erivo rispettivamente sulle September e October Issues e, per finire, il premio Oscar Viola Davis sul numero di Dicembre.
Sulla January Issue di quest’anno, invece, sono apparse le interviste a Barack Obama, ex Presidente degli USA e al musicista Jon Batiste. Da segnalare, inoltre, l’articolo dedicato alla città di Atlanta, sul numero di Marzo, alla cui realizzazione hanno contribuito i fotografi Ahmad Barber, Donté Maurice, Chrisean Rose, il musicista Okorie OkCello, le modelle Jaycina Almond, Akon Adichol e Keisha Lance Bottoms, il sindaco della città, anch’ella di colore.
Lo studio condotto dal The New York Times ha messo in evidenza quanto sia InStyle USA sia Vogue, uno dei suoi principali competitors, si siano impegnati a commissionare determinati articoli e servizi fotografici ad almeno il 15% di fotografi e scrittori afroamericani.
Ricordiamo che InStyle porta con sé un altro concetto distintivo, ideato da Laura Brown, ovvero quello delle “Badass Women”: con questa espressione, la Editor in Chief e il team editoriale vogliono riportare le donne al centro del “franchise”, sottolineando quanto sia fondamentale oggigiorno badare alla sostanza e non all’apparenza. Negli ultimi anni, infine, la rivista si è avvalsa del contributo di celebri scrittori e giornalisti su tematiche delicate, quali l’attivismo (si pensi al movimento #MeToo) e la difesa dei diritti umani.